Intervista al presidente Cisambiente Confindustria Donato Notarangelo

Presidente, siamo a metà del suo mandato ai vertici di Cisambiente Confindustria, possiamo fare un bilancio del lavoro svolto e della crescita della vostra Associazione di imprese?

“In questi primi due anni di mandato abbiamo lavorato per rafforzare la rappresentanza delle imprese e dare sempre più voce a un settore strategico come quello della gestione ambientale. Abbiamo ampliato la base associativa, consolidato il dialogo con le istituzioni e promosso una visione innovativa della sostenibilità. Oggi Cisambiente è riconosciuta come interlocutore credibile e propositivo, capace di portare all’attenzione del Paese le istanze delle nostre imprese”.

Come pensate di affrontare e aiutare il futuro delle vostre imprese associate in un contesto internazionale assai complicato tra guerre, dazi, costi dell’energia?

“Il quadro geopolitico attuale è molto complesso e incide direttamente anche sulla competitività delle imprese, di qualsiasi settore. Questa instabilità ha però riportato centrale il tema dell’autonomia sia in ambito energetico che per le forniture di materie prime. Il nostro settore, per questa prospettiva, è ancor più strategico, pertanto lavoriamo sia a livello nazionale che comunitario per dare al rifiuto il ruolo che merita, attraverso politiche che sostengano le nostre imprese nei loro percorsi verso l’innovazione e la crescita. Le sinergie che abbiamo con tutto il sistema Confindustria e con le principali Associazioni europee è di fondamentale importanza in questo percorso, affinché si cammini all’unisono”.

Foto Donato Notarangelo con Silvano Martinotti (presidente Sport&Ambiente di Cisambiente Confindustria) e Giuseppe Dalena (consigliere
generale Cisambiente Confindustria) al Gran Galà di Cisambiente.

Foto Donato Notarangelo con Silvano Martinotti (presidente Sport&Ambiente di Cisambiente Confindustria) e Giuseppe Dalena (consigliere generale Cisambiente Confindustria) al Gran Galà di Cisambiente.

La crisi climatica impatta fortemente sulle nostre economie: il mondo dell’impresa è in grado di adeguare i processi produttivi di beni e servizi a questa crisi? Servono politiche di sostegno dall’Europa e dai governi nazionali?

“Le emissioni europee incidono per meno dell’8% di quelle globali, eppure noi siamo gli unici che stanno adottando misure molto stringenti a discapito di intere filiere, anche consolidate nel nostro continente. Le imprese italiane, in particolare, hanno dimostrato di saper reagire e di poter innovare i processi produttivi, ma serve un quadro di regole certe e strumenti economici adeguati. Senza un sostegno deciso da parte dell’Europa e dei governi nazionali, il rischio è che le aziende più virtuose vengano penalizzate rispetto ai concorrenti internazionali meno attenti all’ambiente. È necessario incentivare l’utilizzo dei materiali da riciclo e creare un mercato europeo delle materie prime seconde. Bisogna sostenere le filiere interne per contrastare i prodotti a basso costo provenienti da altri paesi e per ridurre la dipendenza dagli stessi”.

Qual è il supporto che Cisambiente può dare alle aziende per l’adempimento degli obblighi sulla redazione dei bilanci di sostenibilità ambientale e sulla corretta valutazione delle politiche ESG?

“La sostenibilità non è più un optional, ma un pilastro delle strategie aziendali. Negli ultimi mesi la normativa sui bilanci di sostenibilità ha subito cambiamenti significativi, riducendo il numero di società obbligate alla rendicontazione. Oggi, però, la vera sfida non è soltanto redigere un documento formale: bisogna evitare il rischio di greenwashing e trasformare il bilancio in uno strumento credibile, che rifletta azioni concrete e misurabili, capaci di generare valore ambientale, sociale ed economico. In questo le aziende trovano massimo supporto da Cisambiente”.

Il rischio rifiuti nel ciclo produttivo rimane ancora oggi un’emergenza che necessita di maggiore formazione nelle aziende e una semplificazione delle norme da applicare?

“Il tema dei rifiuti è ancora più centrale nelle attività produttive. Per una filiera circolare è di fondamentale importanza che ci sia una chiara legislazione sulla gestione del rifiuto: dalla produzione, alla lavorazione in aziende di riciclo e recupero sino alla reimmissione in cicli produttivi. Spesso le imprese si trovano davanti a norme complesse e stratificate, che rendono difficile la gestione corretta. In questo però le nostre aziende hanno elevatissime competenze e una formazione continua del personale per poter superare questi ostacoli. Il confronto di Cisambiente con gli organi di controllo permette uno scambio costruttivo onde evitare spiacevoli equivoci in un settore in forte sviluppo innovativo”.

Inizia la stagione delle fiere: con quali novità sarete presenti?

“Le fiere rappresentano un’occasione fondamentale per incontrare stakeholder, presentare buone pratiche e far conoscere le eccellenze delle nostre imprese. Anche quest’anno vogliamo essere precursori e porteremo argomenti che nei prossimi anni saranno centrali nel dibattito europeo di settore. Vogliamo mostrare come il nostro settore non sia soltanto gestione del presente, ma anche costruzione del futuro”.