
di Paolo Cento
Ci siamo! Con questo numero inizia una bella, e speriamo utile a noi e alle generazioni future, avventura editoriale resa possibile dall’impegno e dalla passione di un ottima squadra di giornalisti, comunicatori, professionalità provenienti dal mondo delle imprese, delle università, del diritto.
Un progetto editoriale reso possibile grazie all’investimento di un imprenditore, ora anche editore, che vuole rendere socialmente ed ecologicamente utile l’insieme delle proprie attività nel campo dei servizi e dell’arredo urbano. Articolo 9, il nome della testata periodica e a diffusione gratuita, indica già molto degli obiettivi che ora, però, ci vogliamo dare nel fare informazione e approfondimento con una rivista aperta al dibattito sui temi che riguardano l’ambiente, la ricerca e l’innovazione sostenibile, l’impresa e il territorio con uno sguardo attento non solo al nostro paese ma all’Europa e al pianeta intero.
Articolo 9, un esplicito riferimento alla nostra Costituzione che richiama paesaggio e ricerca, ambiente e nuove generazioni.
Articolo 9 opportunamente aggiornato nella scorsa legislatura parlamentare con il consenso unanime di tutte le forze politiche a dimostrazione di una consapevolezza che ora, però esige scelte coraggiose e coerenti.
L’ambiente vuole essere per questa rivista, quadrimestrale, il riferimento per una riflessione sulla con- versione ecologica della nostra economia, dei nostri stili di vita, dell’azione pubblica e privata in una di- mensione sempre più europea e globale.

Una sfida anche e soprattutto per il mondo delle imprese a cui vogliamo offrire uno strumento di lettura e approfondimento consapevoli che la sostenibilità ambientale deve essere convincente e non autoritaria, sostenibile economicamente, popolare perché conveniente per tutti anche e soprattutto per le piccole e medie imprese così come per i ceti sociali più deboli.La crisi e il caos climatico, di cui ogni giorno abbiamo nella cronaca testimonianza di eventi e conseguenze drammatiche, fanno fare un salto di qualità alla questione ambientale trasformandola da pura azione necessaria alla conservazione del pianeta in cui viviamo in una grande questione energetica, economica e sociale che riguarda tutti anche coloro che non amano definirsi o qualificarsi come ambientalisti.
Le alluvioni del maggio scorso in Emilia-Romagna, il susseguirsi di eventi climatici estremi con l’aumento costante della temperatura nelle medie stagionali, ne sono la drammatica conferma non solo per la tragica perdita di vite umane ma anche per il pesantissimo impatto finanziario, produttivo e sociale sulle imprese, le attività del territorio e le famiglie. Abbiamo scelto di presentare a novembre il primo numero di Articolo 9 proprio in Romagna nella fiera di Ecomondo per testimoniare proprio la nostra vicinanza alle vittime dell’alluvione e nel contempo valorizzare quelle attività di impresa e di servizi che fanno della responsabilità ecologica e sociale una tratto positivo della propria azione quotidiana.
Il negazionismo climatico e l’inerzia sulle azioni necessarie per mitigare gli effetti del cambiamento climatico ci costano e costano allo Stato e alle sue articolazioni territoriali almeno quattro miliardi di euro ogni anno, chiudono attività economiche e creano nuova disoccupazione e ora anche famiglie senza abitazione; ma se alziamo lo sguardo al di la dei nostri confini nel Mediterraneo gia vediamo che ai milioni di migranti che scappano da guerra e povertà si stanno aggiungendo milioni di profughi ambientali che provano a fuggire da siccità e inondazioni, da desertificazioni e mancanza di prodotti agricoli e acqua. Per queste ragioni Articolo 9 vuole essere uno spazio dove affrontare questi temi senza ideoligismi o facili scorciatoie con la volontà di offrire ai nostri interlocutori e lettori riferimenti precisi sull’evoluzione del dibattito e strumenti di azione concreta: dalla legislazione vigente e le diverse interpretazioni giurisprudenziali, nazionali e comunitarie, al racconto di quelle imprese capaci di innovare e sperimentare nel campo industriale e manifatturiero, in quello dei servizi nelle aree urbane, nell’agricoltura.
A me spetta il compito, come Direttore di Articolo 9, di corrispondere alla fiducia di chi mi ha chiamato a questo incarico garantendo libertà nel dibattito che ospitiamo e serietà e rigore negli approfondimenti che pubblichiamo.
Per me sarà una sfida inedita dopo tanti anni passati nelle diverse istituzioni e assemblee elettive per pro- vare a mettere le chiavi della conversione ecologica al servizio e al confronto di chi tutti i giorni si confronta con la necessità del “fare”.
Buon lavoro a tutte e a tutti noi ne abbiamo bisogno anche e soprattutto per le generazioni che verranno.