La fine del New Green Deal: tra realtà e illusione

di Paolo Cento


L’insediamento di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti e le sue prime settimane caratterizzate da un forte decisionismo, peraltro coerente con le promesse elettorali, stanno determinando cambiamenti radicali anche nel resto del mondo e per quel che ci riguarda da vicino con un forte impatto per l’Europa e il nostro Paese. Tra questi segnaliamo la decisione di ritirare la propria adesione agli accordi sul clima di Parigi, il rilancio del carbone e del petrolio, il contrasto alle politiche del new Green Deal a partire dalla messa in sordina dell’auto elettrica. L’esito delle elezioni in Germania del 23 febbraio 2025 ci confermano lo spostamento dei consensi verso formazioni politiche conservatrici e sovraniste e il nuovo governo guidato dalla CDU dovrà faticare non poco a contribuire alla costruzione di un nuovo equilibrio europeo. Il tavolo per la Pace in Ucraina ha infatti bisogno di una nuova Europa se non vogliamo rimanere schiacciati dall’asse Putin-Trump. Ma non solo sul fronte della crisi Ucraina si giocherà il confronto tra Usa e Europa ma anche su tanti altri dossier aperti. Gli analisti si stanno interrogando quale sia nei prossimi mesi il margine di mediazione tra le dichiarazioni roboanti ad uso e consumo del consenso interno di Trump e le scelte concrete. Ad esempio la crisi dell’automotive è solo una conseguenza del passaggio forzato dai combustibili fossili all’elettrico, o anche e soprattutto di un modello di mobilità andato in frantumi per i cambiamenti culturali di milioni di consumatori nell’Occidente? Ritardare o abbandonare l’elettrico non rischia di essere un regalo ulteriore all’economia cinese che ormai sta invadendo con i suoi modelli a costo decrescente il mercato? La concorrenza ai colossi hi-tech americani che arriva dalla Cina sull’intelligenza artificiale e che ha prodotto a fine gennaio scorso una clamorosa caduta degli indici tecnologici non ripropongono con forza i limiti strutturali del sogno di un ritorno alla Grande America? Riflessioni aperte che certo non risolvono una necessità da noi sempre sollevata in questa rivista: le politiche green e l’innovazione tecnologica e digitale sono necessarie ma devono essere socialmente ed economicamente sostenibili e convenienti anche attraverso forti politiche di investimento pubblici e vantaggi fiscali.

Fatemi infine segnalare in questo numero la presenza di un importante contributo che abbiamo chiesto a S.E. Cardinale Baggio proprio sull’impatto del Giubileo e dell’Enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco su questi temi in un anno, il 2025, particolarmente importante.

Proprio nelle ore in cui la Rivista sta andando in stampa apprendiamo delle condizioni di salute di Papa Francesco, del Suo ricovero al Policlinico Gemelli e della preoccupazione di tanti. Nella speranza di una Sua guarigione vogliamo unirci anche noi a quanti si augurano di poterLo rivedere al più presto nel pieno delle Sue funzioni in questo Anno Giubilare e nel suo essere riferimento, per laici e religiosi, nell’impegno per la Pace.