di Paolo Cento
Le banche centrali, dalla Bce alla Fed, non hanno fatto in tempo a brindare al calo dell’inflazione e a programmare un progressivo rientro da tassi d’interesse alti che una nuova tegola è caduta sull’economia globale con la crisi e la guerra per il controllo dello stretto nel Mar Rosso. L’economia globale vacilla di mese in mese di fronte a quella che appare sempre più come una terza guerra mondiale che si arricchisce di nuovi conflitti: dal perdurare dello scontro Russia-Ucraina/Nato, alla drammatica guerra in Medioriente dopo l’atroce agguato di Hamas a Israele, al perdurare di un’azione sproporzionata contro la popolazione palestinese di Gaza.
Per onestà intellettuale non possiamo che collocare anche una lettura delle vicende nazionali, a partire dalla legge di stabilità approvata dal governo, in questo contesto difficile internazionale così come vogliamo guardare alle prossime elezioni Europee dell’8 e 9 giugno per provare a rintracciare un nuovo ruolo di pace per il Vecchio Continente. Le proteste di queste settimane delle imprese agricole, braccianti e allevatori non possono essere sottovalutate e sono un banco di prova per l’Europa che ancora una volta rischia di essere il volto burocratico che ingabbia le economie locali a vantaggio della speculazione alimentare.
Con questo secondo numero della rivista vogliamo collocare la crisi climatica e il ruolo delle imprese nella transizione ambientale proprio in questo scenario di guerra che impatta non solo sulle vite di milioni di cittadini ma anche sulla capacità di ripresa ed espansione per un economia sana e di pace. Negli approfondimenti che vi proponiamo c’è innanzitutto una lettura critica sulla Cop 28 di Dubai con due contributi diversi nei contenuti: quello di Piero Malenotti (ambientalista) e quello di Carlo Lusi (direttore commerciale di un’azienda innovativa come Sumus Italia) che fanno parte di un dibattito aperto a livello internazionale e su cui non vogliamo dare conclusioni definitive. Ci sono poi le pagine del Comitato Tecnico Scientifico che stiamo provando a immaginare come contributo di approfondimento specifico e giuridico che tanti apprezzamenti ha ricevuto per nel primo numero della rivista.
Grande successo ha riscosso la rubrica dedicata agli animali dove questa volta pubblichiamo un articolo di Gabriella Meo. A questo proposito voglio ringraziare i tanti che, ricevuta la nostra rivista, hanno inviato a noi e all’editore l’auspicio che questa avventura editoriale si possa rafforzare nel tempo, nella distribuzione, nella qualità dei contributi volontari che chiediamo di volta in volta ai nostri collaboratori.